Sul sito dell’AISA, Associazione Italiana per la promozione della scienza aperta, è stata resa disponibile la relazione appena presentata dall’associazione in occasione dell’audizione al Senato del 14 maggio 2020.
Dalla relazione emerge quanto la condivisione e la discussione libera siano componenti fondamentali per alimentare e accrescere la scienza.
Se la tendenza di editori e mediatori della produzione scientifica è quella di chiedere più tutela per la proprietà intellettuale, questa tendenza va disinnescata perché ostacola il transito della conoscenza tra autori e utenti (che spesso sono autori essi stessi) con l’interposizione di una frontiera presidiata e sottoposta a un pedaggio che premia solo i mediatori.

Uno degli aspetti più scabrosi affrontati è infine il fatto che spesso gli editori sono finanziati con denaro pubblico e questo rende ancor più ingiusto l’inasprimento del copyright.
Rimandiamo quindi al testo della relazione e invitiamo a leggere con particolare attenzione le proposte di modifica alla legge sul copyright augurandoci che possa costituire una base comune nel dibattito sull’argomento.